La pipa, un antico modo di fumare

Pare si fumasse già in epoca Maja, sono stati ritrovati alcuni reperti che evidenziano l’uso di alcune canne che, riempite di foglie venivano accese e fumate in riti propiziatori.
Un antico modo di fumare, iniziato forse da quando l’uomo ha scoperto e dominato il fuoco, cercando di interiorizzare la sua forza, la sua magia.
La vostra pipa ha un po’ di tutto questo e merita considerazione e rispetto, anche per l'amorevole lavoro artigianale con cui è stata costruita.

Quale pipa scegliere?

Di media qualità, grandezza e di bella forma, sarà lei a dare gusto alla fumata. Tra i modelli più vari le forme più comuni sono: curva, semicurva e dritta. Quest'ultima è la più indicata per i principianti essendo più facile da tenere accesa.

Le varie finiture sono: rusticata, sabbiata e liscia. Le più “fresche” sono le rusticate e le sabbiate, la loro superficie, aumentata dal tipo di lavorazione, offre un migliore raffreddamento che si traduce in un fumo più “fresco”.

Come caricare la pipa

Questo è un momento importante, dipende da un buon caricamento l’ottima combustine del tabacco, quindi una buona fumata.

La pipa si carica con tre pizzichi di tabacco: il primo si sistema con leggera forza sul fondo del fornello, il secondo arriverà ad un terzo del fornello e sarà pigiato con più forza, ed il terzo che riempirà la pipa sarà pigiato con forza, in modo da compattare tutto il tabacco sottostante.

Al fine di controllare il riuscito caricamento consigliamo di dare qualche boccata a pipa spenta per verificarne il tiraggio, l’aria dovrà passare con una certa resistenza, non troppo facilmente (l’eccessiva aria farà spegnere il tabacco), ne con troppa difficoltà (se l’aria non passa non ci sarà combustione).

Come accendere la vostra pipa

Con una fiamma generosa, con un accendino a gas o fiammifero di legno che accenderà uniformemente tutta la superficie del fornello. Solo per le prime boccate è concesso che siano lunghe e vicine tra loro, una volta accesa il tabacco si gonfierà e con l’uso del pigino, che rimetterà a contatto lo strato sovrastante con quello sottostante, si regolerà il tiraggio come sopra indicato per il caricamento. Anche se accesa è bene fare un altro giro di fiamma, in modo da assicurarsi che lo sia uniformemente e per un certo spessore, sarà quest’ultimo a far rimanere la pipa accesa tra una boccata ed un’altra. Una volta che essa è bene accesa occorre non farla scaldare molto, ciò si ottiene con boccate brevi, eventualmente si può lasciarla spegnere per riaccenderla quando sarà più fredda.

Il rodaggio

La pipa è fatta di legno e precisamente radica di erica arborea, per quanto questo legno possa essere resistente al fuoco merita attenzione da parte del fumatore. Per questo e per meglio dare gusto alla fumata essa è stata lungamente stagionata e perciò non occorre fare alcun altro procedimento prima dell’accensione tranne il rodaggio, quindi niente alcolici o altri tipi di aromatizzazioni. Il rodaggio consiste nel caricarla per le prime 10 - 15 volte a metà fornello, per poi aumentare il livello del tabacco fino ad arrivare al caricamento completo, ciò per consentire che si crei uno strato uniforme di carbone, sarà esso che farà da protezione ed eviterà che il legno a contatto con la fiamma bruci.

Consigli sulla pulizia della pipa

Dopo ogni fumata, a pipa fredda, si smonta il bocchino dal cannello e si passa uno scovolino (bastoncino di cotone) all’interno di ambedue le parti, per togliere il residuo umido della combustione. Solo dopo molte fumate si andrà a rimuovere lo strato eccessivo di carbone che si forma all’interno del fornello, è bene che un minimo strato (uno due millimetri) di carbone rimanga. Importante il riposo della vostra pipa, essa dopo due o tre fumate fatte nello stesso giorno, ne ha bisogno almeno un paio per asciugare. È una buona idea tenere a portata di mano sempre due o tre pipe ben pulite e pronte da riempire per non essere colti impreparati.

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